Sulla possibile DOP Capperi Isole Eolie

SULLA NASCITA DI UNA DOP “CAPPERI DELLE ISOLE EOLIE”

 

 

Le Isole Eolie sono un arcipelago che ha natura e storia comuni, come ha riconosciuto l’Unesco che ha incluso le sette isole nel Patrimonio dell’Umanità dal 2000.

È importante ricordare su cosa si basano la riconoscibilità e il prestigio del nostro territorio in tutto il mondo.

L’economia e la storia delle Eolie per centinaia di anni si sono basate principalmente sull’agricoltura. La fertilità unica e preziosa delle terre vulcaniche ha accomunato Alicudi, Filicudi Lipari, Panarea, Salina, Stromboli e Vulcano.

La vite e il cappero hanno da sempre costituito i due pilastri dell’economia agricola.

Questo è accaduto sull’intero territorio eoliano, senza distinzione, se non quella dovuta all’estensione delle terre coltivabili per conquistare le quali i nostri padri hanno, in ogni isola, strappato metro per metro alla montagna realizzando storici terrazzamenti. Oggi purtroppo l’economia agricola è sviluppata molto al di sotto delle sue potenzialità.

Esiste, però, un patrimonio agricolo comune alle sette isole che può diventare sempre più un volano per le microeconomie locali.

L’agricoltura e i prodotti della terra possono legarsi perfettamente a un turismo orientato a conoscere e apprezzare un territorio, anche attraverso la voce materiale dei prodotti agricoli. Una prospettiva a lungo raggio che porta con sé l’importante opera di ricostituzione del paesaggio agricolo e il recupero delle terre abbandonate, opposta al turismo “mordi e fuggi”.

Il rilancio della viticoltura, in corso in questi anni, ha tracciato una strada che è partita dal riconoscimento di un valore storico e materiale comune, la Malvasia delle Lipari, prodotta storicamente soprattutto a Salina e Stromboli, ma che la denominazione (DOCG) ha voluto riconoscere come valore comune di un arcipelago, quello delle Lipari (o Eolie) appunto.

La Malvasia delle Lipari è conosciuta in tutto il mondo, e sta trainando anche altri vini prodotti localmente, e negli ultimi anni soprattutto la Malvasia secca.

In questa strada storicamente delineata appare logico e coerente che lo stesso destino di patrimonio comune sia conferito al secondo prodotto principe dell’arcipelago, ossia il cappero.

Deve nascere, perché la storia agricola di questi luoghi lo ha segnato in modo evidente e spontaneo, un “Cappero delle Isole Eolie (o Lipari)” e la proposta di una futura DOP questo propone, guardando all’interesse comune delle isole e lasciando spazio alla singolarità, dato che la DOP propone l’inserimento dell’indicazione dell’isola di provenienza.

Potremmo dunque avere del Capperi delle Isole Eolie – Salina. O anche dei Capperi Isole Eolie – Lipari e così via, salvando al contempo una visione sul territorio comune, che è quello più noto nel mondo, e la specificità territoriale, in omaggio alla piena tracciabilità.

Ci sembra davvero un’importante occasione che offre alle singole microeconomie di ogni isola la medesima opportunità, mirando a valorizzare non solo un prodotto ma un valore culturale comune. Quello che ci rende visibili e unici agli occhi del mondo intero.

Azienda Agricola Antonino Caravaglio 

28 luglio 2017

Malfa – Salina- Isole Eolie

caravagliovini@virgilio.it