Un arcipelago da sogno

Siamo nel cuore del Mediterraneo. Nel sud dell’Italia, in uno spazio di mare aperto, tra Napoli e Palermo.

L’arco eoliano è lungo quasi 200 chilometri e comprende i monti sottomarini Alcione, Lametini, Palinuro, Glabro, Marsili, Sisifo, Eolo, Enarete.

Sono sette le isole emerse dagli abissi, in migliaia di anni di attività vulcanica: Lipari, Salina, Alicudi, Filicudi, Panarea, Vulcano e Stromboli.

Siamo in un luogo da sogno, sia detto senza esagerazione.

Uno scorcio delle Eolie: Basiluzzo (Panarea) e Stromboli.

Uno scorcio delle Eolie: Basiluzzo (Panarea) e Stromboli.

In un arcipelago tra i più straordinari del Mediterraneo, insignito nel 2000 del titolo di Patrimonio dell’Umanità da parte dell’Unesco, come Riserva della biosfera e Patrimonio culturale.

E queste isole, anche nelle loro contraddizioni e difficoltà, hanno desideri e risorse per dimostrare di essere a tutto tondo un vero Patrimonio dell’umanità.

Un po’ di storia

Le Eolie furono abitate sin dal 4000 a.C. in un’epoca in cui, non essendo ancora utilizzati i metalli, era preziosissima l’ossidiana, minerale di origine vulcanica. Divennero poi riferimento importante nelle rotte dei commerci tra l’attuale Italia e il sud del Mediterraneo. Tra il 2300 e il 1430 a.C. nasce e fiorisce la locale civiltà di Capo Graziano (località di Filicudi in cui emerse dagli scavi un importante insediamento) estesa in tutto l’arcipelago in cui la produzione ceramica e i commerci erano attività principali.

Museo archeologico di Lipari

Museo archeologico di Lipari

Le isole furono poi colonizzate dai Greci, intorno al 580 a.C., che le diedero il nome, ritenendole dimora del dio dei venti Eolo. Anche Odisseo non manca la sua sosta eoliana dove si svolge il celebre episodio del dono dell’otre dei venti.

Nel 260 furono teatro della battaglia di Lipari tra Roma e Cartagine. In epoca romana divennero centri di commercio dello zolfo, dell’allume e del sale.

Una lucerna romana. Museo Archeologico di Lipari.

Una lucerna romana. Museo Archeologico di Lipari.

Durante il Novecento subirono in maniera crescente uno spopolamento importante. Gli abitanti emigrarono per varie cause tra le quali l’arrivo della fillossera che compromise del tutto la produzione di uva e vino, economia fondamentale per tutte le isole ed in particolare per Salina e Stromboli.

Stromboli, Panarea, Alicudi, Filcudi e Vulcano, per quanto la cosa appaia alquanto inspiegabile data la loro natura di isole, fanno tutte capo al Comune di Lipari.

Unica tra le isole ad essere amministrativamente autonoma, Salina è divisa dal 1909 in tre comuni: Santa Marina, Malfa e Leni.

Le Isole Eolie rientrano nella provincia di Messina (Regione Sicilia).